Periferie sociali: estese, diffuse. Nairobi, Kibera, Baba Dogo; San Salvador: Area metropolitana; Roma: Tor Bella Monaca, Tiburtina
L’analisi delle periferie occidentali dopo la rivoluzione industriale descritte dai classici della sociologia urbana individua periferie sociali (esterne al centro urbano ed estese, diffuse inserite nei centri) in Europa (Londra di Engels e di Booth) e in America (Chicago di Burgess, Middletown dei Lynd, Yankee City di Warner, Levittown di Gans). Nel nostro secolo la popolazione urbana ha raggiunto 3.300 milioni di persone, il 50% della popolazione mondiale. Nelle agglomerazioni urbane definiamo periferie sociali, estese, diffuse, gli insediamenti di popolazioni con problemi abitativi.Le nuove ricerche sulle periferie sociali presentano: in Africa la periferia estesa di Kibera, 600.000 abitanti presso Nairobi; in America centrale periferie, estese, diffuse distribuite nell’area metropolitana di San Salvador; a Roma il processo di evoluzione da borgata a quartiere della periferia estesa di Tor Bella Monaca; la periferia sociale dei rifugiati occupanti i Magazzini “Tiburtina” e lo sgombero dell’insediamento; la presenza di baracche lungo il corso urbano del Tevere-Aniene. L’analisi urbana continua la sua tradizione della ricerca con finalità di intervento sociale.
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