Stereotipi nazionali. Modelli di comportamento e relazioni in Europa
In questo libro l¿autrice si propone di interpretare eventi storici e relazioni internazionali alla luce dei meccanismi generati dai pregiudizi e dagli stereotipi. L¿immagine di sé, degli altri e del mondo, induce politici, diplomatici, capi di governo e intere nazioni a prendere decisioni e a seguire percorsi che non sono oggettivamente i più efficienti, ma sono razionali rispetto alle loro aspettative, alla loro idea del mondo. Hitler era davvero solo un pazzo? Perché gli inglesi anche nei momenti peggiori erano convinti di vincere la guerra? Su cosa si fondava la 'grandeur' francese di cui de Gaulle ha convinto il mondo? Perché gli italiani sono sicuri di aver tradito i tedeschi? Ciò che sembra ovvio spesso nasconde ragioni recondite e inaspettate, dipende da pulsioni profonde, da una forma di coercizione interiore che porta a cercare di ottenere esiti diversi da quello che si ritiene di volere. Questa contraddizione è propria del genere umano, ma non può essere semplicemente indicata come irrazionale o incomprensibile poiché mantiene una sua coerenza legata all¿immagine di sé e degli altri, ai modi in cui la conoscenza si sedimenta e si struttura all¿interno delle singole esperienze e degli specifici universi cognitivi.
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