Gli inganni della scienza. Percorsi verghiani

Gli inganni della scienza. Percorsi verghiani

Scrittore "senza conversione", Verga, dagli anni '70 agli anni '90, alternò e finanche sovrappose registro mondano e registro rusticano, così che temi e forme della sua scrittura transitano dai romanzi giovanili alle stagioni della maturità. Sperimentando, sin dagli esordi, un metodo adatto a raccontare i "misteri del cuore", intraprese percorsi tortuosi lungo i quali, consumata ogni romantica mitografia, anche le certezze della scienza finirono per incrinarsi, rivelandosi dispensatrici di inganni e di imposture. E così, verificata l'inefficacia terapeutica della medicina, sondata l'impossibilità dell'idillio, certificata l'inattuabilità di una parola "sincera" e "spassionata" per dare voce alle classi alte, fu costretto, sulla soglia della "Duchessa di Leyra", a fermarsi e ad ammettere che quella con la teorizzata "impersonalità" era, per lui, una scommessa perduta.
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