Benvenuto Cellini. La protesta di un irregolare
Una fortuna mai paga di suscitargli contro nuovi sospetti e nuove invidie; una virtù, la sua, irriducibile nel tentativo di contrastare l'arbitrio dei principi e gli inconvenienti del mecenatismo: è la battaglia del Cellini per affermare la sua autonomia di intellettuale nei confronti del potere. La sua opposizione e la sua protesta si manifestano, dopo aver perduto il favore del duca Cosimo, ancora nella pagina scritta, in cui la sua vicenda personale e storica si riveste di una umanità sofferta e tormentata, di ragioni e moti risentiti e dolenti. Il suo stesso linguaggio, nelle ambizioni 'classicistiche' che lo contraddistinguono, mostra lo sforzo di piegare, almeno nella parola e nella frase, il caos e il capriccio della vita in un ordine più sereno e meditato.
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