Diritto, neuroscienze, filosofia. Un itinerario
La riflessione sull'applicazione delle acquisizioni delle neuroscienze all'ambito giuridico ha avuto, nell'ultimo decennio, uno sviluppo a dir poco tumultuoso, dovuto anche al delinearsi di una visione complessiva della natura umana che pare destinata a investire l'architettura del sapere giuridico fin dalle fondamenta. Ripensare il diritto perché si sta ripensando l'uomo: questo sembra essere uno dei principali banchi di prova del nostro tempo. L'obiettivo critico della ricerca neuroscientifica è - come da più parti asserito - la concezione dualistica, di origine cartesiana, che contrappone le facoltà intellettive alla struttura della materia. La via riduzionistica, che appiattisce l'uomo intero nel campo dei fenomeni, è però tutt'altro che scontata e non è nemmeno l'unica prospettata nel dibattito in corso. La sfida lanciata alla riflessione sul diritto è allora ben più ardua di quanto immediatamente non appaia: essa impone, infatti, di superare alla radice molti dei dualismi dei quali, in ambito giuridico, si nutrono e si sono nutrite la prassi e la dottrina, senza tuttavia schiacciare l'uno sull'altro i termini di volta in volta in gioco.
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