All'alba del neoatlantismo. La politica egiziana dell'Italia (1951-1956)

All'alba del neoatlantismo. La politica egiziana dell'Italia (1951-1956)

Il neoatlantismo è uno dei temi che più ha interessato la recente storiografia sulla politica estera italiana nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale. Nel contesto del confronto fra i blocchi il nostro paese era stato chiamato a far parte dell'alleanza atlantica sin dal 1949: si poteva semplicemente lasciare la politica estera nazionale nella scia di quella tracciata dai vertici dello schieramento occidentale o, in alternativa, tentare di seguire dei percorsi più articolati, assumendo all'occorrenza delle posizioni eterodosse rispetto alla dottrina atlantica e facendo ciò non solo per andare incontro a particolari interessi dell'Italia ma anche per tentare di correggere alcuni aspetti della strategia diplomatica della propria coalizione che venivano giudicati non convenienti. Questo lavoro si propone di scoprire per la prima volta le radici profonde del neoatlantismo concentrandosi sull'analisi dello sviluppo dei rapporti tra Italia ed Egitto a partire dalla prima metà degli anni Cinquanta sino alla conclusione della crisi di Suez. Il Cairo è stato e continua ad essere un imprescindibile punto di riferimento per l'impostazione e l'implementazione della politica araba, mediorientale ed africana di qualunque governo interessato ad intervenire in quei delicati settori della scena internazionale.
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