Arrivati alla piena misura. Rappresentazioni dei vecchi e della vecchiaia nella Grecia antica
L'antichità ci ha tramandato univocamente un'immagine dell'età avanzata come sinonimo di saggezza, lucidità e onorevolezza, oppure - come affermano alcuni autori - quantomeno la civiltà greca antica, che esaltava la prestanza e l'eroismo tanto da elaborare il concetto di kalokagathia, rappresentava la vecchiaia esclusivamente come triste età del declino fisico e mentale? In realtà, la cultura greca antica ci ha lasciato immagini della vecchiaia e dei vecchi molto più complesse, multiformi, sfumate rispetto a queste due schematiche polarità, consegnandoci anziani tristi, rassegnati, malinconici, burberi, ma anche saggi, gaudenti, irati, sereni, affettuosi. Con questo testo l'autrice propone un itinerario alla scoperta di questa molteplicità, analizzando documenti letterari e testimonianze figurative: ne emerge con chiarezza come gli antichi fossero molto consapevoli dei molteplici aspetti dell'età anziana, e come si ponessero interrogativi profondi e significativi sul legame fra anziani e nuove generazioni, sulla magistralità o meno degli anziani, sulle diverse possibilità di vivere e di affrontare l'età avanzata.
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