Noir TV. La cronaca nera diventa format televisivo
La ripetizione delle storie di cronaca nera che negli ultimi anni inondano i teleschermi italiani sembra definire una nuova configurazione del format televisivo. Il volume spiega, attraverso una rilettura analitica del "giallo di Avetrana", come il modello narrativo che affonda le sue radici nel dramma di nera sia oggi linfa per il moltiplicarsi di programmi televisivi di successo che generano una sorta di "meta-format": tanti programmi, di generi diversi che, con tecniche di racconto multiple, compongono il medesimo evento criminale rendendolo un testo di volta in volta spettacolarizzato secondo differenti chiavi di lettura. Un sistema moltiplicatore che permette di generare un grande numero di dispositivi narrativi a partire da una storia sempre uguale. A seconda, infatti, della tipologia di programma che ospita la storia criminale da narrativizzare, il "meta-format" può accentuare gli aspetti più strettamente informativi (con il telegiornale, per esempio), la componente finzionale (attraverso la ricostruzione con attori del caso ricreando in appositi studios gli ambienti del delitto), o ancora il carattere torbidamente ludico che si nasconde dietro lo spettacolo della morte (si pensi ai talk-show che si traducono in giochi d'investigazione). Il fil rouge di questo iper-racconto è una sorta di "aura narrativa" orientata all'intrattenimento del telespettatore che partecipa senza rischi al dramma sceneggiato attraverso l'ibridazione di vita reale e confezionamento mediale.