Il mezzogiorno nel sistema politico italiano. Classi dirigenti, criminalità organizzata, politiche pubbliche

Il mezzogiorno nel sistema politico italiano. Classi dirigenti, criminalità organizzata, politiche pubbliche

A sessantasei anni dalla nascita della Repubblica italiana, nonostante più di quarant'anni di intervento straordinario e i successivi venti di aiuti europei e di politiche di sviluppo locale, il problema meridionale rappresenta ancora una questione irrisolta. Ciò, naturalmente, non significa che dal secondo dopoguerra ad oggi il Mezzogiorno non abbia subito profonde trasformazioni e significativi processi di modernizzazione. Tuttavia, il divario rispetto al centro-nord è rimasto pressoché immutato in termini relativi. Dalla produzione agli investimenti, dall'occupazione alle infrastrutture, dai servizi privati a quelli pubblici, dal rendimento della pubblica amministrazione alla protezione dell'ambiente e del territorio, dal sistema sanitario all'istruzione, dalla legalità al senso civico, non c'è indicatore quantitativo o qualitativo che non testimoni la persistenza della questione meridionale. I contributi di politologi e sociologi contenuti in questo volume (presentati al XXV convegno della Società Italiana di Scienza Politica, tenutosi a Palermo nel settembre 2011) si interrogano sulle ragioni di questa lunga persistenza e sull'impatto che essa ha avuto sul funzionamento del sistema politico italiano, nonché sulla sostanziale coincidenza tra la fine della "Prima Repubblica" e la marginalizzazione del Mezzogiorno nell'agenda politica dell'ultimo ventennio, sotto l'incalzare di un'inedita questione settentrionale.
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