Monasteri di provincia (Capua secoli XVI-XIX)
Nel corso dell'età moderna lo spazio urbano è stato costruito, gestito, e, in un certo qual senso, conteso e controllato da molteplici attori i quali, intorno ad esso, hanno elaborato linguaggi e strategie di identificazione e di appropriazione dello spazio stesso. Fra questi, un ruolo di prim'ordine hanno svolto le istituzioni ecclesiastiche e, fra esse, i monasteri femminili. Essi, infatti, lo hanno ridisegnato; lo hanno qualificato con la bellezza artistica del loro manufatto; sono divenuti un elemento identificativo della collettività anche sul piano simbolico e rituale; ne hanno recuperato la dialettica sociale, svolgendo un ruolo di tutto rilievo negli equilibri di forze all'interno delle comunità che li ospitavano. Sullo sfondo delle grandi trasformazioni che nel corso del Settecento stava subendo la realtà monastica femminile, sia a livello teorico che comportamentale, dopo un breve excursus su alcuni monasteri della capitale del Regno, l'autrice ha focalizzato la sua attenzione su una realtà periferica, quale quella di Capua, e sul suo spazio al femminile.
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