Insegnando la città. Un mestiere in via d'estinzione
In una sua parte iniziale il testo riflette su alcuni degli aspetti emergenti della disciplina urbanistica insegnata, a partire dalla Liberazione, in quelle giovani facoltà di architettura dove la lezione della città è letta ancora unitariamente con quella del singolo gesto creativo; per poi, non senza fatiche ed equivoci, percorrere la strada, spesso tortuosa, di quel progetto dei progetti che chiamiamo piano. Mentre una parte centrale, antologica di scritti inediti, affronta molte di quelle parole-chiave - dal territorio allo spazio, dalla centralità antica alle periferie, dalla qualità all'identità - i cui significati se mutano nel tempo, mantengono pur sempre una ricchezza, spesso inquietante, di interrogativi o di irrisolti perché, anche all'interno dei domini stessi dell'insegnamento. Completa il percorso un insieme di considerazioni del tutto inedite su quell'esito particolare rappresentato dalle tesi di laurea che, rilette anche in un loro regesto, certamente parziale ma non meno indicativo, sembrano costituire, per temi e per taglio critico, un'insolita bibliografia frutto di quelle ricerche nate e cresciute nella stagione preziosa della giovinezza.
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