Sant'Agata de' Goti: tracce. Dai testi e dalle epigrafi verso un sistema informativo territoriale
Ricostruire la storia di Sant'Agata de' Goti ha significato, per gli autori dei saggi proposti, liberare il campo da quelle che si potrebbero definire in senso traslato delle infestanti: il corrispettivo, cioè, delle infestanti vegetali, primo ostacolo in cui si imbatte il curatore di un sito archeologico. Si è trattato di liberarsi delle errate interpretazioni che nel corso dei secoli si sono addensate, impedendo anche di definire il perimetro esatto dell'antico insediamento di Sant'Agata e i suoi ipotetici legami con l'antica Saticula con cui molti, nei secoli, l'hanno identificata. La sua storia è conosciuta tramite fonti letterarie e antiquarie e sono queste che sono state sottoposte a revisione critica, tentando di farle riemergere dall'opaca massa di letture forzate. In parallelo all'indagine su epigrafi e fonti letterarie e antiquarie si è sentita l'esigenza di iniziare un lavoro di classificazione dei dati dei beni archeologici dell'area, preliminare per la costruzione di un sistema informativo che consentisse, a fianco alla fruizione on site dei beni stessi, anche un incontro virtuale con esse, come è oramai consuetudine consolidata ed eccellente per i dominii d'interesse del turismo culturale. L'auspicabile spin off di questo studio, che motiva e impone il prosieguo della ricerca, è il Museo Diffuso di Sant'Agata de' Goti.
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