Verso l'autocura e l'automedicazione. Una convergenza apparente
Chi non si autocura oggi? La domanda, come la successiva risposta, pare banale: la maggior parte dei cittadini autogestisce i farmaci di libera vendita secondo prassi più o meno complesse, ossia secondo strategie, modalità e abitudini diversificate, eppure tali da rendere comunque possibile parlare di consuetudine del cittadino verso l'automedicazione e l'autocura. Se nella gestione quotidiana del farmaco stagionale, la magic bullet è il rimedio preferito, tuttavia ci si sofferma poco sul significato sociale che tale pratica assume oggi. Automedicazione e autocura non sono la stessa cosa, e anche se spesso tali termini sono utilizzati come sinonimi, occorre rilevare le importanti differenze tra i due: il primo, infatti, si riferisce unicamente ad un rapporto diretto al farmaco "senza mediazione"; il secondo, invece, chiama in causa e problematizza il concetto di stile di vita e l'imprescindibile ruolo di "etero", ovvero del professionista che "veicola" i farmaci di libera vendita. Il presente volume intende dunque fornire una prima riflessione e un primo approfondimento scientifico su queste problematiche, che accompagnano sempre più la vita corrente dei cittadini. Automedicazione e autocura rappresentano infatti fenomeni diversi, ma entrambe rispondono comunque alla crescente necessità di personalizzare (e forse umanizzare) le cure, richiamando l'attenzione su stili di vita e abitudini ormai consolidati nella società odierna.
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