Una vita da sirenetta. Come ho imparato a sentirmi bella con una coda di troppo
Come ho imparato a sentirmi bella con una coda di troppo un viaggio accidentato e felice verso l'autostima, la liberazione dalla paura degli sguardi altrui, la scoperta della propria unicità, il coraggio di far sentire la propria voce. Fin da quando era bambina, Benedetta si è sentita come la famosa sirenetta della favola di Andersen: costretta a rimanere sott'acqua, a osservare da lontano gli altri vivere quella vita che lei desiderava con tutta se stessa. Fino al momento in cui, proprio come la sirenetta, ha avuto la forza e il coraggio di salire in superficie. Lei però, per farlo, non ha rinunciato alla propria voce, anzi. Quella voce l'ha trovata, e non ha più smesso di servirsene per trasmettere un messaggio forte e chiaro: io ci sono, e sono più di una ragazza con quel «difettuccio di fabbrica» che mi impedisce di camminare. A partire dall'incontro dei genitori in un campo di fiori sotto una pioggia primaverile, passando per le perplessità dei medici di fronte alla sua rara patologia, gli anni solitari dell'infanzia scanditi dai ricoveri in ospedale, il periodo buio di un'adolescenza segnata dal pregiudizio e dal bullismo, fino ad arrivare alla consapevolezza che l'ha portata fuori dal suo guscio, Benedetta De Luca si racconta con sincerità e ironia, per ricordarci qualcosa che, purtroppo, non è ancora così scontato: non esistono ideali di bellezza, perché la bellezza sta nella nostra unicità e nella capacità di trovarla in noi stessi e negli altri. Guidata dalla passione e da un'insaziabile fame di vita, la sirenetta ha trovato un posto nel mondo fuori dall'acqua e non ha più bisogno di nascondere la coda: la sua storia dimostra che con l'amore, l'amicizia, il coraggio, l'autenticità e una buona dose di leggerezza non c'è barriera che non possa essere abbattuta.