La casa degli incubi
Esempio perfetto di horror classico e romanzo di formazione, La casa degli incubi ci ricorda attraverso la storia e la metafora della famiglia Turner che i veri mostri sono le persone che ci vivono accanto, spesso anche noi stessi. Perché la vita sa rendere un mostro chiunque, ma si può sempre decidere di tornare indietro. «Una volta papà mi ha detto che tutte le storie d'orrore hanno un lieto fine, ma aveva torto. Di fini liete non ne esistono, Noah. Ci sono solo buone aree di sosta.» Noah Turner vede i mostri. Suo padre Harry li ha visti da giovane e, per celebrarli, ha costruito il Wandering Dark, una casa stregata che si è trasformata nel business dell'intera famiglia. Sua madre Margaret, da donna pragmatica qual è, si rifiuta di crederci, troppo concentrata a evitare che i figli vadano in pezzi. La sorella maggiore, la drammatica e vulnerabile Sydney, non ammette di vedere altro che il bagliore accattivante del riflettore del teatro fino a quando questo non la inghiottirà, facendola sparire nel nulla. L'altra sorella, la brillante ma goffa Eunice, è logorata da una voce interiore che ogni giorno le ricorda la propria inadeguatezza e diversità e, pur di non farla vincere, Eunice compirà un gesto estremo. Noah Turner vede i mostri. Ma, a differenza degli altri membri della famiglia, sceglie di lasciarli entrare Una decisione non priva di conseguenze, che comporterà anche un grande e definitivo sacrificio.
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