La legge degli affari
E stata la categoria più riverita della Repubblica. Ha disegnato le mappe del potere, ha partecipato e contribuito al boom dell'Italia a cavallo dei due secoli. La storia degli avvocati d'affari degli ultimi trent'anni è lo specchio di un Paese che è passato da una realtà economica chiusa, con un esiguo e immutato numero di nomi al comando, ai fasti dell'industria e della finanza del nuovo millennio, che hanno moltiplicato il business e il numero dei professionisti (e degli studenti di giurisprudenza). Una storia di grandi successi, non immune alla crisi economico-sociale degli anni recenti, che ha visto diversi cambi di passo attraverso i quali si è ridefinita la figura dell'avvocato d'affari. Questo libro è un'analisi - basata sulle testimonianze di chi ha vissuto quest'epoca di transizione - di una professione passata dai contratti in latino alla prima linea dell'economia e della finanza. E delle dinamiche che hanno creato i grandi studi legali, favorito la discesa delle firm inglesi, incrementato le parcelle e creato una categoria da due miliardi l'anno di fatturato. E anche una coraggiosa riflessione sugli squilibri che hanno accompagnato questa evoluzione. E sulle ragioni per cui migliaia di avvocati da professionisti si sono ritrovati consulenti. "La legge degli affari" è un'indagine storica e sociale su una professione a lungo invidiata, che è alla ricerca di un nuovo posizionamento nel mercato e nella società. E che oggi si interroga sul suo futuro.
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