La mia tragica morte prematura... e altre sviste
Quando la quindicenne Caitlin pensava al suo futuro lavorativo vedeva davanti a sé tre possibili strade: prostituta, cassiera del supermercato Gateway vicino a casa o scrittrice. Scartata la prima opzione grazie all'inoppugnabile argomentazione della sorella Caz ("Non voglio che nella foga i tuoi amici rischino di rovesciare l'abat-jour dell'Orsetto Paddington"), abbandonata la seconda a causa del colore della divisa - una sfumatura di verde che mal si intonava alla sua carnagione -, non rimaneva che una scelta. Doveva solo trovare gli argomenti di cui scrivere. Così Moran cominciò a fare quello che l'avrebbe portata a diventare una delle croniste più brillanti e precoci del Regno Unito: osservare i milioni di spunti intorno a lei e guardare da un'altra prospettiva la realtà che ci circonda con l'unico scopo di dimostrare che il nostro è, in fondo, "il migliore dei mondi possibili". In questo libro, il suo Greatest Hit, Caitlin parla di musica fumandosi una sigaretta con Keith Richards ed entrando in un sex club con Lady Gaga; di televisione e cinema, da Downton Abbey al Miglior Film di Tutti i Tempi (cioè Ghostbusters); di welfare state e di altre cose molto serie con la stessa verve con cui riferisce del matrimonio di William e Kate (o di quella volta che ha intrappolato una vespa sotto un bicchiere per stordirla con il fumo).
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