Nel sangue
Terribili e densissime sono le parole di Dante, piene di tristezza e rimpianto, di comprensione e tenerezza verso gli amanti maledetti legati per sempre da un sentimento che li ha sopraffatti e perduti. Lo stesso sentimento invincibile che unisce Lucrezia e Cesare. I Borgia. Nati dalla relazione di un papa con una donna bellissima e presto dimenticata. Marchiati dal nome di una famiglia potentissima nella quale intrigo, violenza e sete di conquista segnano il loro destino fin dalla culla. Consegnati alla Storia in un'aura di leggenda nera: lui spietato e sanguinario, lei avvelenatrice immorale dai mille amanti. Ma le leggende sono fatte di cartapesta, e cancellano la carne e il sangue, la mente e il cuore dei protagonisti. Esiste di certo un'altra verità: quella di un Cesare coraggioso e ribelle, protettivo e appassionato. Quella di una Lucrezia tenera e indifesa, romantica e sognante. Quella di due fratelli che si amano forse di un amore proibito, ma certamente unico e immortale. Quella di un uomo e di una donna che saranno costretti a separarsi, dolorosamente, per la ragion di Stato, eppure non si lasceranno mai nello spirito, fino alla morte. Perché ogni loro pensiero, ogni sogno, ogni gesto, fino alla fine, sarà imbevuto del ricordo perfetto di una breve stagione vissuta l'uno per l'altra. La stagione di una possibile innocenza.