Il bambino del giovedì

Il bambino del giovedì

1939. Cecoslovacchia. Ricchi e felici, Pavel e Anneliese Bauer, assieme al figlioletto Pepik, stanno per essere travolti dagli orrori della Storia. Sono ebrei, e ben presto subiranno il sequestro dei loro beni e l'abbandono da parte degli amici; l'unica persona a rimanergli fedele sarà Marta, la governante del bambino. Quando capiranno di rischiare la vita, potranno fare solo un'ultima, terribile scelta: mettere Pepik sul treno del giovedì per l'Inghilterra. Lui, almeno, potrà vivere.1940. Il terrore invade la casa dei Bauer e Anneliese accusa il marito di non aver provveduto in tempo alla salvezza. A Pavel, disperato, non resta che l'affetto di Marta che - pur cattolica - non vuole abbandonarlo. Con lei, per qualche istante, può illudersi di dimenticare. Oggi. Durante le sue ricerche storiche in Scozia, dove molti bambini ebrei salvati dal treno del giovedì erano stati adottati durante la guerra, Lisa trova le ultime lettere dei Bauer e di Marta indirizzate a Pepik. Grazie a esse, potrà ricostruire la loro sconvolgente storia. Ispirandosi alla storia reale dei propri nonni, fuggiti dalla madrepatria durante la seconda guerra mondiale, l'autrice tesse una vicenda grandiosa, ricca di pathos e di momenti di struggente tenerezza, suggellata da un colpo di scena finale che chiude il cerchio sul mistero di un'intera vita.
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