I quattro dell'Opa selvaggia
La realtà supera la fantasia. Ken Follett, John Le Carré, John Grisham - autori cult di spy story e legal thriller - non sarebbero riusciti a immaginare una trama appassionante come quella che la cronaca finanziaria italiana ci ha regalato in questa torrida estate appena passata. Una stagione caldissima per l'economia italiana e per i suoi protagonisti, degna davvero di un giallo internazionale, destinata a prolungarsi al di là delle scadenze stagionali tradizionali. I protagonisti ci hanno offerto momenti epici (di tensione, ma anche di umorismo involontario) tra intercettazioni telefoniche, scalate avventurose, vorticosi giri di denaro (vero e virtuale), trame e ribaltoni politici simili a quelli usati dalle penne dei grandi maestri della suspense. Alla fine della storia (ma quando finirà?) niente sarà più come prima: non la Banca d'Italia, non le banche italiane, non i rapporti di forza nel triangolo politica-economia-magistratura. Ovviamente non saranno più gli stessi di inizio estate gli uomini di uno dei gialli più intriganti del dopoguerra: dal governatore di Bankitalia Fazio, all'amico banchiere Fiorani, all'uomo della finanza rossa Consorte. Per non parlare del principe degli scalatori, l'immobiliarista Ricucci. Una storia avvincente che segna un punto di svolta negli equilibri di un'Italia destinata, se tutto andrà per il verso giusto, a presentarsi come un Paese migliore davanti alla finanza mondiale.Sulla copertina: Da Fazio a Ricucci: l'estate calda dell'establishment della finanza italiana.
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