All'ombra di me stessa
Fedele al suo stile inimitabile fatto di algida riservatezza, la donna simbolo del cinema francese rifugge la rivelazione esplicita dell'autobiografia o del libro di memorie, ma per la prima volta pubblica i diari privati in cui, durante le lavorazioni, registrava il resoconto della giornata, fuori e dentro il set. Parole di sincerità assoluta in cui emerge, di volta in volta, la professionista impeccabile, la grande attrice, la madre tenera, la donna innamorata. Annotazioni in cui si mescolano giudizi acuti, e spesso taglienti, sui registi e i colleghi, impressioni sul luogo straniero e la sua gente, considerazioni sul mondo del cinema, sorprendenti inediti sul making-of. Da "Dancer in the Dark", con l'enigmatico Lars von Trier, a "Tristana", diretta dal mostro sacro Bunuel; dalla splendida maturità di Indocina alla giovinezza di "Sento che mi sta succedendo qualcosa" (in cui balena il toccante ricordo della sorella Françoise); dalla messa in scena minimalista di "Le Vent de la nuit" alla Bulgaria del postcomunismo di "Est-Ovest, amore e libertà", per finire con i retroscena dell'edizione 1994 del Festival di Cannes, di cui fu vicepresidente, Catherine Deneuve ci offre uno sguardo d'insieme su quarant'anni di carriera e di fama vissuti "all'ombra di me stessa". Completato da un'intervista con il regista e sceneggiatore Pascal Bonitzer e arricchito da un inserto fotografico, un documento affascinante e imperdibile.
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