Semplicemente Jury
"Che cos'è una medaglia di bronzo per chi ne ha vinte tante?" si chiede Candido Cannavò nella prefazione a questo libro. Il racconto e le immagini che Jury Chechi ha affidato a queste pagine sono, forse, una sola lunga risposta a questa domanda. Dopo aver coronato una carriera interminabile e affollata di grandi risultati con lo splendido terzo posto all'Olimpiade 2004, oggi Jury si guarda indietro. Dagli esordi nella ginnastica a Prato, fino alla consacrazione come incontrastato Signore degli Anelli, attraverso esaltanti trionfi e impreviste cadute, la sua storia è quella di un atleta che fin da ragazzo ha dato del tu alla vita, affrontandola senza timori e con la consapevolezza di chi sa dove vuole arrivare e sa, soprattutto, che ci arriverà. Perché - dice Jury - il destino esiste, ma si costruisce giorno per giorno. Mito moderno, simbolo senza tempo, sportivo del secolo: per celebrare il campione dai capelli rossi non si è risparmiata alcuna espressione altisonante e gonfia di retorica. Eppure, ciò che colpisce di lui sono proprio la semplicità e la sincerità, insieme a una solida, incrollabile fiducia nei valori dello sport. A trentacinque anni, in quella magica notte greca, Jury ha trovato la vittoria più bella e regolato finalmente i conti aperti con il destino. Per tutti ha lanciato un messaggio pieno di speranza: ogni sogno è possibile, se ci credi fino in fondo.
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