Gli dei non hanno salvato l'America
Da qualche anno, il continente latinoamericano non è soltanto il luogo della terra dove si leva più alto il grido di denuncia per le ferite inferte al Sud del mondo dal modello di sviluppo economico imposto dall'Occidente. Grazie anche ai tre lungimiranti appuntamenti del Forum social mundial avvenuti nel 2001, 2002 e 2003 a Porto Alegre in Brasile, l'America Latina è diventata un fertile terreno di scambio di esperienze e di elaborazioni di idee e proposte per affrontare i problemi più urgenti e drammatici che minacciano il pianeta e l'umanità: la fame, la sete, le malattie, la violenza, l'ingiustizia. Frei Betto è, senza dubbio, uno dei protagonisti di questo fermento culturale e politico. Come esponente della Teologia della Liberazione, come religioso impegnato nelle favelas e nella pastorale operaia, come giornalista e scrittore tradotto in varie lingue, lavora da quasi quarant'anni per dare visibilità a cento milioni di esseri umani che, in Brasile, vivono al di sotto della soglia di povertà. Da alcuni mesi, poi, segue i progetti della nuova politica sociale voluta dal neopresidente Lula da Silva, come coordinatore del programma Fame Zero. In questa raccolta di brevi saggi, articoli, riflessioni su vari aspetti del mondo globalizzato, Frei Betto offre un'acuta lettura dello spirito del nostro tempo, analizza la crisi della modernità e l'insufficienza del capitalismo ma, soprattutto, accoglie la sfida lanciata dal grande laboratorio politico latinoamericano per iniziare l'opera di trasformazione della realtà attuale: dare concretezza e respiro ai valori della libertà, dell'eguaglianza, della responsabilità affinché il falso universalismo della società capitalistica ceda finalmente il passo alla civiltà mondiale della diversità e della solidarietà.
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