Il continente desaparecido è ricomparso. Le idee di Porto Alegre che stanno cambiando l'America Latina

Il continente desaparecido è ricomparso. Le idee di Porto Alegre che stanno cambiando l'America Latina

Il Forum sociale mondiale di Porto Alegre è diventato un appuntamento abituale e irrinunciabile per chi è interessato a conoscere lo stato effettivo del pianeta per quanto riguarda i diritti dei popoli, l'ambiente, la povertà, lo sviluppo e le guerre dimenticate. Inoltre, in cinque anni - tanti ne sono passati dalla prima edizione, nata in risposta al summit sull'economia dei Paesi ricchi a Davos - il Forum è diventato un vero e proprio laboratorio di idee e proposte che hanno già cominciato a cambiare la realtà di quello che era, per l'informazione occidentale, un continente 'desaparecido', cioè l'America Latina. Le conversazioni di Gianni Minà con i protagonisti degli incontri avvenuti nella città brasiliana e con altri personaggi che hanno riflettuto sui guasti procurati dall'economia globalizzala sono un segno della vitalità delle idee germogliate a Porto Alegre e delle prospettive di riscatto innestate in Bolivia, Guatemala e Perù dai movimenti indigeni. E dimostrano inoltre la profondità dei cambiamenti in corso nella politica di diversi governi sudamericani quali il Brasile di Lula, l'Argentina di Kirchner, il Venezuela di Chavez. Testimonianze tanto più preziose quanto più rara è diventata l'informazione indipendente sugli aneliti e le lotte delle popolazioni oppresse. Sui pericoli legati alla manipolazione dei media è incentrata appunto l'intervista a Eduardo Galeano, mentre il tema delle guerre e delle presunte ragioni dello scontro fra mondo islamico e Occidente è affrontato da Arundhati Roy e Tariq Ali. Sulle ingiustizie perpetrate dal modello economico neoliberista rispondono, dal punto di vista laico, il regista argentino Fernando Solanas e, da quello religioso, i teologi Leonardo Boff e François Houtart. Su questi temi e su alcune situazioni nevralgiche dell'America Latina (la resistenza di Cuba, la ribellione zapatista in Messico) riflettono Luis Sepulveda e Paco Ignacio Taibo II. C'è poi un'attenzione particolare su Paesi che hanno vissuto importanti cambiamenti: il Brasile attuale, raccontato da Gilberto Gil cantautore e ministro della Cultura; la Russia di Putin, descritta con disincanto da Kiva Maidanik, storico controcorrente; la Cuba che resiste spiegata da Abel Prieto, ministro della Cultura. Inedito e ricco di rivelazioni è infine il lungo incontro con il presidente del Venezuela Hugo Chavez, vera novità del panorama politico latinoamericano. Una volta ancora Gianni Minà ribadisce il suo impegno per l'affermazione di una democrazia autentica, dando voce a chi è regolarmente ignorato o censurato dal giornalismo 'embedded'.
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