Un figlio non può morire
La perdita di un figlio è qualcosa che la ragione semplicemente non può ammettere, che va contro la natura, che non si può accettare, mai. Quello che si può cercare di accettare è invece il proprio dolore, l'angoscia che sembri svuotare la vita di ogni significato. Questo libro ha aiutato migliaia di genitori a intraprendere il cammino della 'sopravvivenza', offrendo una preziosa fonte di conforto. Partendo dalla sua drammatica esperienza - la morte del piccolo Francisco -, Susana Roccatagliata ripercorre le fasi della sua disperazione, ma anche la via che infine è riuscita a imboccare per continuare a vivere. Alla sua storia si affiancano i racconti di altri genitori - oppure di nonni, fratelli e sorelle - colpiti dalla stessa terribile perdita, esperienze di dolore ma anche di affetto, vicinanza, compartecipazione. Perché il superamento del dolore richiede proprio questo: un caloroso cerchio di affetto che avvolge chi soffre per allontanare il gelo della morte. È il senso di tanti gesti, grandi e piccoli: i parenti che provvedono alle necessità domestiche durante la 'convalescenza emotiva' dei genitori in lutto, la vicina di casa che va a prendere l'altro figlio a scuola, un'amica che porta una torta solo per dire "sono con te", il gruppo di autoaiuto che offre la sua presenza empatica... E anche un libro come questo, che fa sentire le voci dei sopravvissuti per dare speranza a chi ha visto cambiare per sempre il proprio mondo. Un libro che stringe in un abbraccio chi ha perso un figlio e insieme fa capire a chi gli sta accanto come comportarsi, come parlare, perfino come tacere.
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