Un gitano sedentario
Nel gennaio del 1952 Ernesto Guevara, allora studente di medicina, e il suo grande amico Alberto Granado, già laureato in biologia, partirono su una vecchia moto Norton 500 e percorsero Argentina, Cile, Perù, Colombia e Venezuela, spinti da spirito di avventura e fame di conoscenza. Quel lungo viaggio per strade impervie segnò profondamente le loro vite e le loro scelte future: al ritorno, decisero entrambi di impegnarsi per cambiare la realtà di miseria e sfruttamento che avevano toccato con mano in tante terre del continente sudamericano. Ernesto, rientrato in Argentina, si laureò e ripartì un anno dopo per incontrarsi con Alberto in Venezuela. Ma non arrivò mai a Caracas... Durante questo secondo viaggio attraverso l'America Latina conobbe in Messico Fidel Castro e i suoi compagni rivoluzionari e si unì a loro per andare a liberare Cuba dalla dittatura di Fulgencio Batista. Alberto invece si dedicò alla cura dei lebbrosi e alle ricerche farmacologiche. Si rividero otto anni dopo, quando Ernesto, diventato il comandante Che Guevara, invitò l'amico nell'isola liberata. Granado la visitò, si informò sui programmi della Revolución e vi ritrovò l'entusiasmo dei suoi sogni giovanili. Al momento di tornare la decisione era già presa: abbandonata la cattedra di biochimica all'università di Caracas, chiuso il laboratorio clinico, venduta la casa, si trasferì a Cuba, mettendo i suoi studi al servizio della nuova causa. In questo libro, che comprende un ricco inserto fotografico, Alberto Granado, oltre a rievocare con particolari inediti quel viaggio iniziatico nel quale il Che scoprì la sua vocazione, ricorda i gloriosi anni nei quali partecipò alla ricostruzione della società e dell'economia nella sua patria d'elezione, dove aprì una scuola di medicina e iniziò un'intensa attività scientifica nel campo della genetica. La cronaca degli avvenimenti storici e politici, che arriva fino ai nostri giorni, si alterna alle memorie personali, a vivaci ritratti dei numerosi personaggi incontrati e al racconto di tanti momenti allegri - come le accanite partite di rugby - e di episodi toccanti - come il riconoscimento del cadavere di Ernesto Guevara. Un'autobiografia che è anche la storia di un'amicizia eterna e di un sogno giovanile diventato realtà.
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