Culti Tv. Il tubo catodico e i suoi adepti

Molti interpreti della cultura contemporanea ci indicano, come tratto saliente del nostro tempo, che la ritualità del sacro ha lasciato sempre più spazio alla ritualità della merce. Merci 'cult ', ma anche programmi 'cult ', film 'cult ': questi termini, spesso abusati, indicano l'appartenenza delle merci, dei prodotti, dei personaggi, mediali e non, ad uno stato superiore. Il volume curato da Ugo Volli costruisce un percorso di ricerca, partendo dalla definizione di culto e dalla sua applicazione all'immaginario televisivo. Esaminando i profili di sei programmi - "The X Files", "Beautiful", "Quelli che il calcio...", "Striscia la notizia", "Mai dire gol" e "Grande Fratello" - gli autori evidenziano le differenti ragioni che elevano, nelle scelte del pubblico, alcune trasmissioni allo 'stato di grazia', oggetto di una relazione cultuale. Il profilo non è legato ad un genere, ma piuttosto ad un modo di essere, innovativo, trans-testuale e trans-mediale, e alla capacità di 'sopravvivere', nel pubblico degli adepti, come traccia quotidiana, modo di dire, chiacchiera, citazione.