L'incompiuta

Prendere tempo e non decidere: è una malattia grave che colpisce la nostra penisola. Come nel caso delle opere pubbliche. E un Paese senza infrastrutture moderne è un paese malato. L'Italia dei mezzi sì e mezzi no è entrata nella moneta unica europea ma non riesce a stabilire se costruire o no la variante di Valico tra Firenze e Bologna e il passante, o tunnel, per aggirare la "barriera" di Mestre. Delle dighe mobili di Venezia si parla ormai da vent'anni, per il ponte di Messina sono stati spesi quasi 200 miliardi in un progetto che entra e esce dai cassetti da trent'anni. Continuano a prevalere i poteri di veto incrociati, a Roma come nel più piccolo dei comuni italiani. Le reti stradali e ferroviarie sono antiquate. Il Nord-Est, in particolare, soffoca e tiene prigioniere milioni di persone. Sembra incredibile ma la Lombardia, regione leader con nove milioni di abitanti e 720000 imprese, ha un rapporto tra strade e popolazione inferiore a quelli di Basilicata e Molise. La risistemazione dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria andrà ben oltre il termine del 2005 e il teatro La Fenice di Venezia, bruciato nel 1996, avrebbe dovuto essere riaperto entro il 2000... Un viaggio attraverso un'Italia che non riesce a crescere, dove non mancano né soldi né imprenditori. Manca solo la volontà di decidere.