Io vivrò
Eccezionale dramma umano e moderna allegoria dei limiti della tecnologia, l'avventura della dottoressa Jerri Nielsen ha emozionato il mondo intero. Durante la sua permanenza al Polo Sud come responsabile medico della base americana, si è autodiagnosticata un tumore al seno. Bloccata dalle proibitive condizioni climatiche, è rimasta prigioniera per otto interminabili mesi nella lunga notte artica, isolata dalla civiltà come un naufrago dell'Ottocento. Unico legame con chi poteva salvarle la vita, a ventimila chilometri di distanza, Internet. Raggiunti via e-mail, i medici hanno chiesto l'immediata evacuazione della Nielsen dal Polo e il suo ricovero. Impossibile. L'inverno artico - con una temperatura che può superare i 70 gradi sotto zero - non consente l'atterraggio agli aerei. Costretti a far fronte a mali estremi con estremi rimedi, gli specialisti hanno anche valutato l'eventualità che Jerri dovesse operarsi da sola. Intanto, con l'aiuto di dettagliate istruzioni via e-mail, la coraggiosa dottoressa, senza nessuna esperienza di cure oncologiche e con il supporto di colleghi senza alcuna preparazione medica, inizia una chemioterapia che le ha consentito di resistere fino a quando è stato possibile riportarla negli Stati Uniti. Grazie a Internet milioni di persone hanno saputo della sua lotta e per settimane hanno seguito con il fiato sospeso i tentativi di cura e gli spericolati progetti per anticipare il più possibile la sua partenza. Una storia di tenacia e coraggio, ma anche di solidarietà umana e di piccole gioie, arricchita da straordinarie testimonianze fotografiche.
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