Meridiano blu. Alla ricerca del grande squalo bianco
Nuotare in mare aperto, circondati da centinaia di squali e protetti solo dall'esile struttura della gabbia di immersione, è un'esperienza terrificante, ai limiti della sopportazione umana: questo libro è l'emozionante resoconto autobiografico della prima spedizione al mondo alla ricerca del grande squalo bianco. Nel 1969 Peter Matthiessen si imbarca, in qualità di naturalista e cronista, con un gruppo di subacquei guidati dal miliardario americano Peter Gimbel, deciso a trovare e a filmare la più letale delle creature marine. Ambientalista e grande esploratore, ma digiuno di immersioni così rischiose, Matthiessen si accosta con coraggio a un mondo sconosciuto, che insieme a bellezze nascoste e a rettili sommersi cela terribili insidie. Durante la navigazione - dai Caraibi all'Oceano Indiano, ai mari dell'Australia - alcune esperienze drammatiche, la paura dell'ignoto e il senso di provvisorietà che deriva dal contatto con la ferocia distruttrice del "mangiatore di uomini" segnano la piccola comunità di sub, mettendo a nudo le angosce personali ma anche la temerarietà di chi rischia quotidianamente la vita in un incontro-scontro con la natura. "Il pericolo non mi interessa", dirà uno dei partecipanti, "ma sono sicuro, e penso che tutti siano curiosi di scoprire quali siano i propri limiti in situazioni estreme". Rigoroso e scientifico, affascinante nelle descrizioni naturalistiche, rivelatore nel rappresentare le dinamiche che si instaurano in un gruppo di persone che hanno vissuto assieme sfiorando la morte giorno dopo giorno, un vero e proprio diario di bordo - arricchito da un inserto fotografico -, un'avventura forte e intensa anche per il lettore.
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