Ottocento come noi. Saggi e pretesti italiani

Ottocento come noi. Saggi e pretesti italiani

Per Baldacci l'Ottocento è il secolo che non è mai finito. I suoi miti, le sue ideologie, la ricerca di un linguaggio medio e la spinta avanguardistica sono ancor oggi moneta in corso. L'Ottocento è tutto e il contrario di tutto: è Verdi e Wagner. Ora si nasconde in una foresta di simboli, ora porta in luce la lotta per la vita e il progresso. I classici dell'Ottocento ci sono necessari come i nostri contemporanei. Detto questo il titolo del libro, "Ottocento come noi", ha il carattere di una conseguenza. E già il pezzo d'apertura, "Il nulla secondo Leopardi", sta a indicare una linea che toccherà Verga e Pascoli per continuare nel Novecento. Ciò non significa che questi 'Saggi' e questi 'Articoli' vogliano tracciare una configurazione precisa se l'Ottocento fu anche il secolo dell'idillio sociale e dell'arroccamento su posizioni di strenua conservazione. Con la sua esperienza quasi cinquantennale Baldacci ci fornisce di questa letteratura un'ìmmagine variegata e drammatica: da De Sanctis a Carducci, da Tommaseo a De Roberto.
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