Non c'è più tempo
La storia di Paolo è un salto nel vuoto, una discesa nell'inferno della normalità. Tutto ha inizio con la morte del padre, quando la depressione si allarga in gorghi oscuri minando l'equilibrio già precario di una vita divisa tra ambizioni letterarie e la routine di un lavoro in banca. Intanto cresce la gelosia per la moglie fino all'ossessione che lo porterà a seguirla di nascosto. E a vedere ciò che non avrebbe voluto. "Una cosa è certa, qualunque cosa tu faccia niente tornerà più come prima, è troppo quello che hai visto, è la fine di tutto...." Da questo momento la vita gli sfugge di mano. Paolo perde ogni certezza: casa, famiglia, lavoro. Si ritrova a vivere in un monolocale anonimo, poi in una baracca ai margini della metropoli. La botola di una caduta infinita si è aperta e Paolo vi precipita dentro fino al fondo. Per tirare avanti chiede l'elemosina, e intanto continua a inseguire storie altrui, a cercare negli altri l'intimità che gli è stata di colpo portata via. Con la forza di una lingua essenziale e disadorna, portata a nitore per via di levare, Carraro costruisce un romanzo che turba e commuove, maturo nello scavo della parte oscura di ciascuno di noi, mentre la tensione cresce senza sosta fino a un epilogo amaro che lascia alla fine intravedere un inaspettato spiraglio di luce.
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