La ruga sulla Fronte
Il nuovo libro di Eugenio Scalfari è il romanzo di un secolo di storia italiana, o piuttosto della storia italiana raccontata attraverso gli occhi, le azioni e le avventure di un protagonista d'eccezione: un grande industriale. Andrea Grammonte è un predestinato, come rivela "quella linea dritta che lo rendeva inconfondibile: non ara una ruga - infatti era comparsa che era ancora bambino - ma un segno, una sorta di marchio che spartiva in due la fronte larga da animale sacro, custode di enigmi". Orfano di padre, eredita dal nonno nel 1964 la più grande industria siderurgica italiana, e con una condotta abile e spregiudicata ne espande le attività fino a farla diventare un colosso anche nella chimica e nalla produzione di energia elettrica. Ma se la vita pubblica di Andrea è in seguito di successi (favoriti anche dall'opera instancabile del suo collaboratore e amico americano George Griffith, incarnazione dell'ethos calvinista, e del manager Mario Castaldi, duro, ambizioso, privo di scrupoli), un angoscioso senso di vuoto segna la sua vita interiore, non medicato dagli affetti familiari - la madre lontana; il fratello malato, segregato in un istituto: più tardi, nella maturità, la giovane moglie francese - non colmato dai piaceri a cui Andrea non sa e non vuole rinunciare. Solo l'amore di una donna, Laura Vidoni, conosciuta prima della guerra e ritrovata, per una breve stagione, subito dopo, avrebbe potuto placare le sue inquietudini. Ma Andrea non è capace di amare, e Laura, con un rovesciamento romanzesco che è anche un'ironia della storia, finirà per legarsi a un uomo di vent'anni più giovane di lei, che prima diventerà leader del Sessantotto e poi verrà risucchiato nell'abisso degli anni di piombo...
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