Alborada
Hereford, Texas, 1944. Nino Manes, militare italiano prigioniero degli americani, fugge dal campo, dove è detenuto, per amore della bella Zita che in una lettera gli annuncia di avere deciso di sposare l'anziano matematico Barbaroux. L'ambizioso e romantico piano di attraversare gli Stati Uniti, imbarcarsi per l'Italia e impedire il matrimonio rischia però di fallire appena fuori dal filo spinato. Nino finisce nelle mani di un enigmatico tenente americano, anche lui spinto da una ragione segreta. Insieme si dirigono verso est. Braccati da Cafard e Cheever, ufficiali del controspionaggio USA, in un viaggio lungo quaranta giorni i due fuggiaschi raggiungeranno la loro meta, New York. Mentre la fuga si fa di tappa in tappa più difficile, il tenente, sospettato di essere un pericoloso terrorista pronto a seminare il panico nel paese, si svelerà con la tragica fine della bellissima H. S., giovane prostituta decisa ad aiutarli. E intanto Cafard, certo di raggiungere gli evasi, comincia a interrogarsi sulla vera identità dell'americano e a dubitare che la sua sia davvero una spedizione di giustizia. A muovere l'enigmatico tenente nella sua folle missione è infatti il progetto di un attentato, sì, ma rivolto al nemico. Intreccio di avventura e di passioni, "Alborada" scommette con forza e convinzione sulla forma romanzo, raccontando storie fatte di storia recente e di uomini alle prese con la propria esistenza. E come accade solo nelle grandi narrazioni, Alborada si apre al passato prossimo del nostro Novecento - la seconda guerra mondiale vista da un punto di vista inconsueto come quello dei prigionieri di guerra italiani in America, l'Italia ricordata e sognata dagli Stati Uniti - e si interroga sul destino individuale e sull'universo dei sentimenti di ciascuno di noi. In un complesso e sofisticato gioco di specchi o di mondi capovolti, Riotta rovescia tutte le prospettive, e, lavorando con abilità sorprendente sulla tastiera della narrativa di viaggio e sul sempreverde inverarsi dell'amore nel suo sacrificio, finisce per lasciare al lettore il sapore di un'avventura e di una corsa che senza fiato si compie solo e forse nel nudo indagare sulla propria verità.
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