Cristiani nella società
Qual è il compito della chiesa nel mondo di oggi dominato da un orizzonte fosco e chiuso? Quale il suo messaggio in un momento storico in cui gli uomini sembrano compiere piccoli passi verso la barbarie? Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose, dichiara urgente, indispensabile che la chiesa nel suo insieme e ogni singolo credente si interroghino sul proprio statuto nel mondo. Risalendo il cammino della fede fino al cristianesimo evangelico delle origini e cercando nei testi del Nuovo Testamento risposte alle inquietudini del nostro tempo, il cristiano, uomo tra gli uomini e sollecitato dal dubbio fino all'incredulità, deve vivere il rischio di una scelta come atto di libertà, cammino del senso, ricerca continua, rinnovata di giorno in giorno in singoli gesti di responsabilità. Anche se tormentati dalla paura del nulla e dall'ansia esistenziale, i cristiani, inseriti nella società, non possono rinunciare all'annuncio della salvezza o abdicare alla testimonianza di fede, ma devono partecipare ancora al gemito della creazione, comunicare con le culture degli uomini senza arroganza o superiorità, fedeli all'unica parola di amore che Cristo ha affermato sulla terra contro ogni forma di intolleranza e fondamentalismo. Accettare la libertà delle fedi e delle scelte individuali senza mai ricorrere a una verità strumento di sopraffazione. Se compito perenne della chiesa è quello di essere fedele eco della parola di Dio nella storia, allora le comunità cristiane sono il soggetto essenziale, i luoghi reali chiamati a essere segno, rinvio ad altro da sé. Questo interrogarsi sulla ricerca della verità e della bellezza nelle cose è l'unica via che riesce veramente a umanizzare l'uomo. E' il Cristo, che nel nuovo testamento dà nome alla promessa di verità e dà volto alla carità, è la risposta che offre direzione, finalità e significato al vivere umano.
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