In riva alla vita. Storia di Antonia Pozzi poetessa

In riva alla vita. Storia di Antonia Pozzi poetessa

La breve vita di Antonia Pozzi, nata a Milano nel 1912 e morta suicida a soli ventisei anni, fu consumata da una bruciante ricerca dell'assoluto: l'assoluto della poesia (le sue liriche, pubblicate postume, suscitarono l'ammirazione di Eliot e Montale); l'assoluto di una passione d'amore senza compromessi, alla quale nessuna delle persone di volta in volta amate seppe corrispondere; l'assoluto, insomma, di un sensuale ardore di vita, dolorosamente spento sotto una cappa di delusioni e oppressioni private e pubbliche nella cupa Europa del 1938. In questa biografia, Alessandra Cenni, che sta curando da anni l'edizione delle poesie, delle lettere e dei diari di Antonia Pozzi, solleva per la prima volta il velo di reticenza e di mistero che ha avvolto finora la sua vita e scava con sensibilità e partecipazione in una personalità ricchissima e tormentata. Questo libro non è solo il romanzo di un'anima d'eccezione. E' anche l'affresco di una generazione di intellettuali milanesi cresciuti negli anni Trenta alla scuola del filosofo Antonio Banfi, e il cui destino si intrecciò strettamente a quello di Antonia: Vittorio Sereni, Remo Cantoni, Enzo Paci, Dino Formaggio... Sono i volti che sfilano nel toccante inserto fotografico del libro, e di cui ascoltiamo le voci attraverso le lettere o, in alcuni casi, le testimonianze dirette raccolte dall'autrice in anni di ricerche. Sono voci lontane che tuttavia sentiamo vicine: vibrano ancora delle speranze e delle angosce di una giovinezza sulla soglia del mondo adulto; come la poesia di Antonia Pozzi che, con un'intensità che ci sembra crescere con il passare del tempo, parla senza mediazioni al nostro cuore e alla nostra mente.
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