Il ritmo della storia
I protagonisti delle storie rievocate da Franco Cardini in questo volume sono personaggi che oltrepassano barriere culturali che siamo abituati a considerare invalicabili: il figlio di un falconiere di Federico II che diventa templare, poi corsaro e infine entra nella famiglia imperiale bizantina; l'indio battezzato a cui appare la Madonna e che convince un riluttante vescovo spagnolo a fondare il santuario di Nostra Signora di Guadalupe in Messico; un piemontese di metà Settecento che come missionario domenicano percorre l'Oriente, diventa consigliere di un pascià e fonda una nuova religione col nome di Mansur... Come i personaggi che racconta, anche Cardini, studioso eretico e controcorrente, non si lascia imprigionare dagli steccati. Ci guida in territori in cui di rado si addentrano gli storici italiani: luoghi poco accessibili come il mondo islamico e l'Asia centrale, o separati da abissi geografici e temporali come la Persia dei Magi e l'America di Malcolm X, o infidi e pericolosi per la storia "ufficiale", i territori dell'ucronia, della storia fatta con i "se" e i "ma". Le ragioni per le quali "un" possibile si realizza e diventa storia sono "spesso fragilissime e del tutto irragionevoli prima che irrazionali". Così, nelle inquietanti riflessioni di Cardini la storia è un gioco di specchi deformanti. E' intrisa di errori, menzogne, sogni, manipolazioni, progetti falliti. Il compito dello storico è mettere in luce le analogie, le consonanze, le pulsazioni segrete che alla storia danno non un senso (perché la storia non ha senso), ma uno stile: il suo inconfondibile ritmo.
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