L'Italia prima dell'Unità. (1815-1860)

L'Italia prima dell'Unità. (1815-1860)

Come si viveva negli Stati preunitari? Come si viaggiava, quali erano le differenze a tavola? Cosa si insegnava nelle scuole del Lombardo-Veneto, a Torino, a Roma, a Napoli? Come veniva amministrata la giustizia, com'era trattato il condannato? L'Italia era un mosaico di sette Stati ciascuno con le proprie leggi, monete e consuetudini. Era obbligatorio il passaporto anche per viaggiare all'interno del proprio Stato. La sola cosa in comune era la lingua, ma l'italiano, salvo che da una ristretta élite di intellettuali, era parlato da pochi. A Torino l'italiano era considerato poco meno di una lingua straniera; e a Palermo l'italiano nordico di un milanese difficilmente sarebbe stato capito. Da quell'Italia frammentata e rissosa difficilmente sarebbe emerso un bandolo e un sentimento comune: da cui il difficile amalgama di oggi. E tuttavia dal quadro complessivo risultano evidenti le differenze e il diverso grado di sviluppo che ancora oggi contraddistinguono le diverse aree del Paese. Questo libro, scritto in forma di racconto, ironico e sorprendente, ricostruisce minutamente lo scenario preunitario e offre per la prima volta al lettore un quadro comparato di vita quotidiana nei diversi Stati della penisola alla vigilia dell'Unità.
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