I venti dell'Egeo. La grande saga della guerra tra Atene e Sparta
Dopo le "Porte di fuoco", che rievocava magistralmente l'eroica impresa delle Termopili, Steven Pressfield ricostruisce in questo nuovo romanzo l'aspro e lungo conflitto che oppose Atene e Sparta nel V secolo a. C.: la guerra del Peloponneso.A narrare gli eventi è un uomo rinchiuso in carcere, sul quale incombe una condanna a morte. Ufficiale ateniese, poi mercenario, Polemide è accusato di tradimento e di essere "amico di Sparta". Ma è soprattutto il sicario che ha ucciso l'eroe più odiato e acclamato di Atene, colui che della guerra è stato protagonista assoluto: Alcibiade.Mentre rammenta gli anni difficili delle crescenti ostilità tra le due città elleniche - segnati dalla carestia e dalla peste -, il prigioniero ripercorre le alterne fortune pubbliche e insieme le vicende private del grande stratega.Uomo dalla bellezza spettacolare e dal fascino irresistibile, incline a intemperanze e dissolutezze ma anche geniale nell'arte della guerra e indomito combattente, Alcibiade è convinto che il destino di Atene si giochi sul mare e per la sua flotta sogna grandi conquiste: la Sicilia e l'Italia, Cartagine e l'Africa settentrionale, persino il mitico regno di Persia.Ma la sua parabola è un avvicendarsi di apoteosi e disfatte: vincitore di molte battaglie ma esiliato ad Atene e condannato a morte, passa nel campo avverso, a Sparta, per poi venire di nuovo invocato a gran voce dagli ateniesi, che lo inducono a tornare in patria. Da questo istante le sue sorti di comandante audace e spregiudicato restano indissolubilmente legate alla città che, al pari di lui, "disprezza le leggi del cielo".
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