Forse Dio è malato. Diario di un viaggio africano
"Forse Dio è malato", sospira un missionario italiano davanti al tragico spettacolo delle bidonville di Korogocho, presso Nairobi, dove per sopravvivere centomila persone frugano fra i rifiuti fumanti di un'immensa discarica. Intanto in mezzo a quella desolazione i missionari insegnano a leggere e a scrivere a ragazzini che tentano di sfuggire alla disperazione annusando colla. E' questa l'Africa contraddittoria e angosciosa che Walter Veltroni percorre in questo libro diario di un politico che ha voluto vedere con i propri occhi la più grande tragedia del nostro mondo: e ha portato via con sé immagini tragiche e indimenticabili, come quella di un bambino che muore in un letto d'ospedale. L'Africa è un inferno, in cui l'AIDS è un'epidemia di massa, le malattie hanno facilmente ragione di una popolazione malnutrita e costretta a pagare i farmaci molto più che in Occidente, le oligarchie corrotte dissipano le risorse in armamenti, la criminilatà terrorizza metropoli sovraffollate, le contese politiche ed etniche uccidono ogni anno milioni di persone e ne costringono altrettante a fuggire dalle proprie case. E' un inferno senza redenzione, se non fosse per l'opera dei volontari, laici e religiosi, missionari e membri di organizzazioni non governative, che tengono viva, oltre ogni logica, la luce della speranza. Questo libro è una testimonianza indignata e sgomenta degli orrori, e un tributo a quella speranza e agli uomini e alle donne che la alimentano. E' anche una riflessione politica - sulle storture della globalizzazione e sulle responsabilità dell'Occidente - che conduce a precise proposte d'intervento: aiutare con piani efficaci quei paesi che si impegnano in piani mirati nei campi della scuola e della sanità, favorendo la diffusione del piccolo credito per avviare nuove attività di lavoro, cancellare il debito verso paesi ricchi, secondo l'invito della campagna internazionale Jubilee 2000.
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