L'idiota

L'idiota

"L'idiota" è il romanzo di un uomo buono, di un Cristo del XIX secolo. Dostoevskij sentiva il peso e la responsabilità di un simile progetto: il 'buono', nella tradizione letteraria cristiana, attira la simpatia del lettore, ma talvolta la compassione che circonda il personaggio e accompagna le sue gesta lo rendono una figura che arriva a sfiorare il ridicolo. Il principe Myskin, l''idiota' è invece un eroe tragico. E' minato dalla malattia e dalla follia, eppure è l'unico uomo vero del romanzo. E' vero perché è genuino, perché non risponde agli stereotipi della società di cui pure fa parte, perché in lui tutto è spontaneo, imprevedibile. Ma "L'idiota" e anche il romanzo del fallimento: nonostante la sua bontà, la sua saggezza 'primitiva' Myskin non riuscirà a evitare la tragedia, il delitto. Tutto ruota attorno a una donna, la bella e perduta Nastas'ja Filippovna, divisa tra l'amore per due uomini: il principe buono, l''idiota', e il cinico e violento Rogozin, l'anima nera di Myskin. Nella sua folle vendetta contro quegli uomini che l'hanno usata, stuprata e poi abbandonata come un oggetto vecchio, Nasta'ja rifiuta l'amore puro e disinteressato di Myskin e cercherà la morte per mano di Rogozin.
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