Se potessi, ti regalerei Napoli. Cinque percorsi tra persone, storie e strade
Per rispondere a questa domanda, Ciro Pellegrino – che a Napoli ci è nato, ci vive e di cui ogni giorno, da giornalista, racconta la cronaca – ha costruito cinque percorsi, non tanto descritti, quanto narrati. Le tappe non sono solo i luoghi classici del (nuovo) turismo di massa, ma i posti vivi e veri della città, occasione o pretesto per parlare delle storie minime o universali che ne popolano i vicoli. E per tracciare queste cinque traiettorie, Pellegrino si è messo in posizione d’ascolto, si è fatto stetoscopio del battito profondo, sincopato, irregolare, di Napoli. E l’ha raccontata, disegnando una mappa che nasce dai sentimenti: perché per percorrerla, visitarla, capirla, consigliarla, è necessario badare prima allo stato d’animo e solo dopo alle effettive cose da vedere, mangiare, scoprire. Si parte con Ammore (la città piccola) e si incontrano Arraggia e Pacienza (la città dal basso), Uosemo (la città dall’alto), Appucundria (la città delle icone) e infine Cazzimma (la città e gli occhi). Si ascoltano le voci di oggi, ma anche quelle già passate; si incontrano caschi gialli e attori, giocatori incalliti e scrittori, (ex) disoccupati e politici; si sente il profumo della Margherita e quello del kebab; ci si commuove, ci si indigna, ci si esalta, in un «moto perpetuo tra la meraviglia e la disperazione».