Il laboratorio del dottor Leng
L’agente dell’FBI Aloysius Pendergast ha sempre fatto di tutto per tenere lontano dai guai la collega Constance Greene. Ma stavolta potrebbe essere molto difficile proteggere quella donna straordinaria ed enigmatica. Durante l’ultimo caso, a Savannah, il trio Pendergast, Coldmoon e Greene ha trovato una macchina che consente di viaggiare nel tempo e Greene l’ha usata per catapultarsi nella New York di fine Ottocento, a Five Points, il peggiore dei bassifondi di tutta la città dove lei stessa, quasi un secolo e mezzo prima, ancora bambina, si aggirava infreddolita e vestita di stracci. Le sue intenzioni sono tanto chiare quanto pericolose: impedire al dottor Enoch Leng, lo scienziato psicotico che le ha somministrato l’elisir di lunga vita condannandola a un’infinita giovinezza, di torturare e uccidere centinaia di bambini, tra cui la sua sorellina Mary, e cambiare così anche il suo destino. È una missione senza ritorno: dopo aver viaggiato indietro di oltre un secolo, Greene ha lasciato un biglietto a Pendergast chiedendogli di non cercarla. Mentre lei si aggira per le strade della vecchia Manhattan sotto falsa identità, nell’America dei giorni nostri il Bureau indaga su due omicidi commessi a poca distanza l’uno dall’altro: il curatore del Museo di Storia Naturale di New York trovato morto nella cella frigorifera dell’istituto e un eminente artista lakota giustiziato con un proiettile nella schiena in una riserva indiana. L’ipotesi di un collegamento tra i due casi prende via via più forza, allargando il raggio dell’indagine, ma Pendergast non può permettersi distrazioni: deve innanzitutto ricongiungersi a Greene, e in fretta, per impedire che il passato la inghiotta per sempre.