Il sangue dei peccatori
Il Sud degli Stati Uniti è un luogo fondato su fatti di sangue e di oblio. Titus Crown, ex agente dell’FBI e primo sceriffo nero della contea di Charon, Virginia, ha sempre vissuto questa verità sulla sua pelle. E a un anno esatto dalla nomina, in quella che tutti considerano una cittadina tranquilla, l’antica violenza riemerge: un insegnante di liceo viene ucciso con un colpo di fucile da un ex studente, Latrell Macdonald, subito abbattuto da un agente sui gradini della scuola. Prima di morire, il giovane ha il tempo di urlare un’ultima frase: “Guardategli nel telefono”. Buona parte dei cittadini ha già condannato l’assassino, l’ennesimo nero sbandato che ammazza un uomo onesto, ma l’istinto suggerisce a Titus che quelle di Latrell non sono le farneticazioni di un pazzo. Sul cellulare di quel professore amatissimo, lo sceriffo trova le foto di tre individui intenti a seviziare e uccidere adolescenti di colore. Due di loro, Latrell e il professore, sono morti, ma il terzo, che nelle foto indossa una maschera da lupo, gira ancora per le strade di Charon. Mentre Titus e la sua squadra danno la caccia all’Ultimo Lupo, all’ombra delle statue dei generali confederati le tensioni tra suprematisti bianchi e comunità nera si infiammano, e Titus si trova stretto fra i suoi doveri di tutore della legge e le sue radici, accerchiato dai fantasmi di un passato senza redenzione.