Stirpe e vergogna
Per tutta la vita Michela ha creduto di essere dalla parte giusta: contro i fascisti. Fin quando scopre una vecchia teca piena di tessere e medaglie del Ventennio di suo nonno, fascista convinto della prima ora, e il mondo che ha sempre avversato diventa più vicino e familiare di quanto abbia mai pensato. Da qui Michela inizia a interrogarsi: quanto le è stato taciuto? Quanto ha finto lei stessa di non vedere? Seguendo la storia della sua famiglia, dal nonno Arturo al nipotino Jacopo, l’autrice ridisegna il percorso che l’ha resa la donna che è oggi, tra dubbi e riflessioni: il rapporto complicato con la maternità, il legame tra sangue, eredità, memoria personale e collettiva. Un romanzo in cui le pagine più controverse della storia del nostro Paese si intrecciano con quelle più intime della storia personale e familiare.