La rivoluzione russa e la fine dei Romanov
Nel gennaio 1917, a due anni e mezzo dall’inizio della Prima guerra mondiale, l’impero russo si trovava in gravi difficoltà a causa dell’arretratezza economica e politica in cui versava la nazione e per l’incapacità dello zar Nicola II Romanov. Da quel momento, una serie di sconvolgimenti interni diedero il via alla Rivoluzione d’ottobre che portò al potere i bolscevichi, guidati da Lenin. L’imperatore venne destituito e imprigionato insieme alla famiglia reale, e nei mesi successivi la situazione precipitò fino a giungere a un esito drammatico: nel luglio del 1918 Nicola II, la moglie e i figli furono fucilati insieme ad altri membri della corte a Ekaterinburg. Per molti decenni sulla fine della famiglia reale russa e sul luogo in cui giacevano i corpi cadde il silenzio, e si dovette aspettare fino al crollo dell’Unione Sovietica nel 1991 perché le salme venissero disseppellite e traslate a San Pietroburgo. Scritto da Fabrizio Dragosei – corrispondente da Mosca per il “Corriere della Sera” e profondo conoscitore della realtà russa – questo libro racconta in modo chiaro ed esauriente una vicenda decisiva per la storia della Russia e del Novecento.