L'eterno marito
"L'eterno marito", scritto da Fedor Dostoevskij nel 1869 a Dresda e pubblicato l'anno dopo (lo scrittore si sarebbe fermato per quattro anni in Germania, Svizzera e Italia), riesce a riunire con perfezione artistica elementi farseschi e tragici della personalità umana, sullo sfondo di una Pietroburgo fantastica ma viva. Il solito triangolo marito - moglie - amante in una situazione inconsueta: lei ormai morta e la storia d'amore conclusa da nove anni. Un duello ritardato, una corsa contro ostacoli che diventano assoluti e insuperabili, dove difficilmente si può distinguere la vittima dal carnefice. In mezzo a loro la figura commovente della piccola Liza, pallida, dotata di una sensibilità spesso incomprensibile agli adulti, che ama di un amore quasi isterico il padre e che di fronte alla sua crudeltà si lascia morire. La sua sofferenza e il suo destino di piccola martire non fanno che evidenziare ancora di più la mediocrità dei due rivali. Il marito e l'amante tenteranno di uscire dai loro ruoli prestabiliti ma, tra scene di grande comicità e intensa drammaticità, il destino li riporta al loro modesto punto di partenza.