Scritti sull'astrologia
I testi raccolti per la prima volta in traduzione italiana documentano la continuità e rilevanza dell'interesse che Marsilio Ficino nutrì per l'astrologia. Pur avendo riunito, nell'inedita "Disputatio contra iudicium astrologorum", molti dei più classici argomenti della polemica antiastrologica, da Cicerone a Favorino ad Agostino, Marsilio si valse poi largamente di motivi astrologici, e nel suo epistolario discusse con competenza temi natali, transiti e cicli planetari. Ad onta di ogni apparenza, non si trattò di un percorso incoerente.Il rifiuto degli usi fatalistici dell'astrologia, e il ripudio del preteso profetismo astrale, non confliggono infatti con il ricorso all'arte astrologica, ove essa sia intesa come complesso di tecniche volte alla diagnosi delle disposizioni individuali. Nel ricavarne un metodo di indagine sulla costituzione dei temperamenti, Marsilio fa convergere il motivo della corrispondenza macro-microcosmica (per la quale "il cielo è dentro di noi"), ed una visione dell'astrologia come strumento di analisi delle inclinazioni con le quali, in ciascuna esistenza, si confronta la consapevole decisione morale. Mentre conduce verso sviluppi originali la ripresa della tradizione platonica e neoplatonica, guarda all'arte astrologica come ad una forma di conoscenza, dalla quale trarre preziosi elementi di appoggio per la medicina dei corpi e delle anime, tracciati nei libri "De vita".
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