Le Argonautiche

Le Argonautiche

Testo latino a fronte.Il Giasone di Valerio Flacco (anni Settanta del I secolo d.C.) muove sulla 'prima nave' e con eletta compagnia di eroi verso gli insidiosi regni magici del Sole, nascosti all'estremità orientale del mar Nero. Ombre di immense memorie salgono su quella nave che Valerio avvia un'altra volta per mare: Odisseo, Enea, il Giasone che in età ellenistica era salpato, per volontà di Apollonio Rodio, alla conquista di un emblema solare (il vello d'oro) custodito dalle potenze incantatrici di Medea. Apollonio Rodio intuì la figura di un eroe in crisi, che conosce i dubbi, i ripensamenti, le paure - persino - e i compromessi, un eroe che per vincere la prova ha bisogno di un'adiuvante magica - Medea - che in quei regni favolosi è figura sacerdotale e regale. Adiuvante per amore, Medea diverrà, nell'incrinarsi di quell'amore, terribile forza impediente. Alte e famose pagine comporrà Valerio nell'indagare i dubbi, gli abbandoni, i risentimenti della principessa.Arduo e ineguale, splendido di ellissi e di scarti improvvisi rispetto al codice epico, lo stile di Valerio concitatamente si misura con una realtà in perenne movimento: il mare, l'accostarsi o l'allontanarsi dei lidi, la gloria e la morte, le debolezze e le pulsioni di un'umanità che non ha più bisogno delle immemorabili divinità dell'epos arcaico. Domina nelle sue pagine la presenza di Virgilio; la sua intuizione di Medea non è pensabile senza Didone: è proprio per la mediazione virgiliana che "il poeta" scrisse Eduard Norden "è riuscito a superare il suo modello greco... caso raro nella letteratura romana".
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