Sulla quadruplice radice del principio di ragione sufficiente
"A metà strada tra gioventù e vecchiaia, tra sensismo e idealismo, tra classicismo francese e romanticismo tedesco, tra filosofia e scienza, tra moralismo e arte, questa piccola grande opera, prima e... ultima di Schopenhauer, può vantare, nel complesso, una compattezza, un'unitarietà, un'armonia e un equilibrio che sono difficili da trovare altrove. Ciò è dovuto a quell'unione irripetibile delle doti più alte e disparate che caratterizza il genio schopenhaueriano. Essa si manifesta nella profonda drammaticità dei contenuti avvolta nella beata calma dell'esposizione. Com'è, in particolare, questa esposizione? Per Giorgio Colli, grande appassionato di Schopenhauer, ""è profonda, rigorosa, limpida, spiritosa, varia, brillante."" E lo stile? ""Non solo è raffinato e ampio, equilibrato e concreto, ma riscalda, consola nella solitudine, è intimo, premuroso verso chi vuol capire."" E l'intelletto, infine? ""E' lucido, i concetti si riannodano sempre all'intuizione, la ragione è sana. Le stesse parole hanno ogni volta lo stesso significato, le definizioni sono chiare, il ragionamento persuasivo. E la coerenza è la perla dell'edificio."" Tutto ciò fa della ""Quadruplice radice"" non solo la struttura su cui si fonda il sistema di Schopenhauer, come dice l'autore stesso, ma anche un'introduzione ideale allo studio della filosofia in genere."
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